ANTROPOLOGICA

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Transana 2.42 e OpenOffice: problemi

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Il connubio Transana 2.42 (www.transana.org) e Open Office (ora di proprietà della Oracle) non è mai stato dei migliori, ma ultimamente vedo dei peggioramenti.

E' noto che gli RTF prodotti da Transana con la funzioen Registra Trascrizione con il nome non sono standard. Con Word 2003 non ho mai incontrato problemi. Con Libre Office (www.libreoffice.org) in alcuni casi il testo viene visualizzato come trasparente e non si riesce a cambiarlo. Con OpenOffice e Google Documents la trascrizione esportata per il controllo ortografico e poi reimportata in Transana veniva trasformata in corsivo grassetto.

Ultimamente si sono verificati vari casi in cui la trascrizione rtf aperta in open office era solo parziale, troncata a un punto indefinito. Ho cercato di capire se vi fosse un codice anomalo che creasse il problema, ma da una  prima veloce ispezione del file rtf, non ho trovato niente. Unica cosa che posso suggerire: Evitate di utilizzare OpenOffice per correggere le trascrizioni di Transana, meglio Libre Office. (www.libreoffice.org/), il vecchi oMicrosoft Office 2003 (immagino anche i sucessivi) continua ad essere il software migliore per correggere i file esportati di Transana.

Dalla Versione 2.5 la gestione delle trascrizioni cambia sostanzialmente, per cui forse questo problema sarà superato e l'RTF potrà esser trattato indifferentemente da vari word processor. In ogni caso, prima di procedere con il lavoro è necessario fare delle prove, esportare l'rtf, aprirlo con l'editor che vogliamo utilizzare per il controllo ortografico, realizzare alcune correzioni e provare e reimportare l'rtf in Transana come trascrizione aggiuntiva, verificare bene se tutto sia a posto prima di cancelalre al trascrizione originale.

Polveri sottili: cosa possiamo fare e quali sono le fonti di dati

Qualche giorno fa ho scritto due post sul mio sito personale, uno sulle fonti di emissioni di PM10 e le ordinanze  di idati e uno su "Accendere il fuoco dall'alto: ridurre emissioni e massima efficienza"

Due motivi mi hanno spinto:

1. Sento troppo spesso fare affermazioni senza citare quali sono le fonti. Se non ho dati e fonti, sono opinioni, che possono essere anche giuste, ma non possono essere una base di discussione. ARPAT, Unione Europea e ISPRA non sono ragionevolmente d'accordo, e con minime varia nel riportare che la principale fonte sia il riscaldamento. Mi piace parlare e confrontarmi, ma vorrei farlo su basi ragionevoli e non su sentito dire. SE qualcuno ha studi affidabili per confutare discutiamone. Ho quindi pubblicato Polveri sottili ed ordinanze con alcuni dati per avviare una riflessione sistematica. (Link alla fonte dati dell'immagine ARPAT)

2. Credo imporante pensare a cosa possiamo fare noi, piuttosto che concentrarci sempre su quell oche possono fare gli altri. Nello specifico, possaimo certo rifletter sulle politiche nazionali, ma poi dobbiamo nache pensare a quell che facicamo, dato che se bruciamo le potature, oltre a disperdere la maggior parte dei nutrienti sottratti alla terra, che si concentrano nelle ramaglie e nelle foglie, creiamo una gran quantità di PM10 e PM2,5. Accendere il fuoco dall'alto è una tecnica che da ottimi risultati, semplifica l'accensione del fuoco e riduce le emissioni.

 
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