ANTROPOLOGICA

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Terremoto Cile: secondo Giorno

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secondo giorno.
Il problema oggi inizia a essere il rifornimento.  Nella città più colpita, Concepcion iniziano i saccheggi e gli 'espropri' ai supermercati.  Molte persone hanno perso la casa e non sanno come fare.  Come al solito il problema è il ritardo nell'intervenire con i rifornimenti.
C'è una polemica in atto tra l'aviazione militare che sostiene di avere gli aerei pronti per partire da ieri pomeriggio (Sabato) però che ancora non hanno ricevuto l'ordine di partire.

Già ieri a Temuco, dove i danni sono stati minori, abbiamo visto che c'era un certo livello di agitazione negli acquisti.  Per riuscire a comprare una bottiglia ho dovuto chiedere per favore a una signora se me ne dava una delle 6 che aveva preso, dato che c'era un assalto.

DA aprte mia non ho maggiori problemi, ho riserve per alcuni giorni razionando. E comunque in varie aree di Temuco l'acqua è tornata, c'è elettricità.

Riguardo alle zone rurali e le comunità, le notizie cha abbiamo dalla nostra rete è che i danni sono minimi. Ci sono frane ma non ci sono giunte notizie di situazioni critiche. 
Come sempre sono i centri urbani che stanno soffrendo di più di questa situazione.  Nelle campagne e nelle comunità le famiglie sono abituate ad avere provviste, per l'approvvigionamento d'acqua generalmente non ci sono problemi e l'elettricità nella maggior parte dei casi non è un bene essenziale.

Ieri ed oggi le persone si sono concentrate nel risolvere i problemi propri e cercare notizie di parenti e amici, Nel pomeriggio e domani credo che inizieremo a riorganizzare la rete delle comunicazioni e organizzazioni e vediamo che cosa fare.  Vi terrò informati su lle iniziative e sulla rete di organizzazioni.

In questo momento la nostra rete di organizzazioni è www.observatorio.cl  e www.cetsur.cl

Polveri sottili: cosa possiamo fare e quali sono le fonti di dati

Qualche giorno fa ho scritto due post sul mio sito personale, uno sulle fonti di emissioni di PM10 e le ordinanze  di idati e uno su "Accendere il fuoco dall'alto: ridurre emissioni e massima efficienza"

Due motivi mi hanno spinto:

1. Sento troppo spesso fare affermazioni senza citare quali sono le fonti. Se non ho dati e fonti, sono opinioni, che possono essere anche giuste, ma non possono essere una base di discussione. ARPAT, Unione Europea e ISPRA non sono ragionevolmente d'accordo, e con minime varia nel riportare che la principale fonte sia il riscaldamento. Mi piace parlare e confrontarmi, ma vorrei farlo su basi ragionevoli e non su sentito dire. SE qualcuno ha studi affidabili per confutare discutiamone. Ho quindi pubblicato Polveri sottili ed ordinanze con alcuni dati per avviare una riflessione sistematica. (Link alla fonte dati dell'immagine ARPAT)

2. Credo imporante pensare a cosa possiamo fare noi, piuttosto che concentrarci sempre su quell oche possono fare gli altri. Nello specifico, possaimo certo rifletter sulle politiche nazionali, ma poi dobbiamo nache pensare a quell che facicamo, dato che se bruciamo le potature, oltre a disperdere la maggior parte dei nutrienti sottratti alla terra, che si concentrano nelle ramaglie e nelle foglie, creiamo una gran quantità di PM10 e PM2,5. Accendere il fuoco dall'alto è una tecnica che da ottimi risultati, semplifica l'accensione del fuoco e riduce le emissioni.

 
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